
Tra i nuovi campi d’applicazione dell’intelligenza artificiale c’è la salute e sicurezza sul lavoro: accanto ai tradizionali Dispositivi di protezione individuale (caschetto, scarpe anti infortunio, guanti), esiste una T-shirt in grado di misurare in tempo reale numerosi parametri bio vitali; dall’Ecg, alla frequenza cardiaca, al ritmo e alla profondità del respiro
Fonte @ilsole24Ore – articolo di Giorgio Pogliotti
Questa immensa mole di dati viene trasmessa, secondo modalità che devono assicurare il rispetto della privacy, ad una infrastruttura tecnologica in cloud che attraverso una piattaforma software, mediante algoritmi di analisi ed elaborazione predittiva, informa il medico competente per prevenire il rischio di infortuni dei lavoratori.
La nuova tecnologia tessile fornita da Accyourate in grado di rendere smart qualsiasi tessuto mediante un materiale polimerico brevettato, è in fase di sperimentazione tra 400 dipendenti di tre gruppi che hanno aderito su base volontaria: Profer (la platea riguarda ispettori che fanno sorveglianza nei cantieri e impiegati), Acea (coinvolti dipendenti dei settori energia e reti idriche), Generale costruzioni ferroviarie (operai addetti alla manutenzione dei binari).
Il progetto è stato presentato ieri al Senato in una conferenza stampa dal titolo “Per la Sicurezza sul Lavoro usiamo Intelligenza” organizzato dalla Fondazione Ottimisti & Razionali introdotta dal presidente Claudio Velardi, con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, la senatrice Susanna Camusso (Pd), il presidente dell’associazione Lavoro&Welfare Cesare Damiano, il professor Francesco Saverio Violante (docente Medicina del Lavoro UniBO), gli Ad di Acea Fabrizio Palermo, Gcf Giuseppe Brecciaroli e Proger Marco Lombardi. «Con l’uso della tecnologia – ha detto il professor Violante – cambia il paradigma dei controlli perché accanto ai fenomeni patologici, si misura anche lo stress e l’affaticamento che possono condurre ad un incidente sul lavoro».
Lombardi ha sottolineato come nell’ultimo ventennio non si sia riusciti a scendere sotto i mille morti sul lavoro l’anno: «Insieme alla formazione per diffondere una cultura della sicurezza, l’innovazione tecnologica offre opportunità per prevenire le morti bianche». Per l’Ad di Acea questo progetto rappresenta «un’evoluzione della smart city che ha infrastrutture digitali ed elettriche che la rendono sostenibile e intelligente». Possibili criticità sono state evidenziate da Camusso: «Essere giudicati non idonei può avere delle conseguenze sulla sicurezza lavorativa, in termini di demansionamento. Il legislatore proponga un intervento equilibrato, affinché l’investimento in tecnologia e sicurezza non determini pregiudizi sui lavoratori».
Secondo Damiano per favorirne la diffusione tra le imprese di questi nuovi Dpi si dovrebbe «utilizzare una parte degli oltre 3 miliardi di avanzo Inail». Ma il sottosegretario Durigon ha frenato: «Quelle risorse servono per la riduzione del debito pubblico e non possono essere impiegate per altri fini – ha detto – dobbiamo implementare la sicurezza sul lavoro con l’Ia, e l’Inail rappresenta il braccio armato nella guerra anti infortuni».