Ogni giorno trascorso ci preoccupa sempre la possibilità di ricevere la comunicazione di un nuovo incidente sul lavoro, grave o non grave è comunque un bollettino di guerra. Eppure in Italia vige una legislazione così imponente in estensione e quantità, che porterebbe a pensare di aver garantito la possibilità a ciascuno di noi, di tornare incolumi, anche se stanchi, a casa dai nostri cari.

Non è così, le migliaia di pagine piene di articoli di legge non danno i risultati sperati; le altre nazioni hanno statistiche sugli infortuni e malattie professionali migliori con leggi meno feroci.

Ci siamo posti una domanda da operatori del settore: dove possiamo contribuire?

Noi progettiamo ed eroghiamo formazione sulla sicurezza; per ogni azienda (anche quando ha un livello di rischio basso) è prevista una formazione obbligata per almeno 48 ore pari a 6 (diconsi SEI) giorni!!!

Sei giorni spesi a parlare di sicurezza……. ma il settimo giorno si è di nuovo al lavoro; noi (formatori) abbiamo i test positivi di apprendimento, l’azienda ha i suoi attestati/certificati di legge.

E poi?

Perchè la legge non si preoccupa se questi sei giorni sono stati spesi bene?

Imprenditore datore di lavoro hai buttato via sei giornate di produttività?

Pensiamo che sia utile a tutti valutare anche se i corsi sono efficaci: se noi facciamo bene il nostro mestiere, chi ci ascolta, al rientro al lavoro, ha cambiato i suoi comportamenti e non si fa male o non si ammala lavorando.

Abbiamo sviluppato una idea, chiederemo ai responsabili di chi viene a seguire i nostri corsi di compilare un breve questionario on-line intitolato:

SPENDIAMO BENE IL TEMPO PER LA SICUREZZA?

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